“Dentisti ladri” (o forse no). Tre cattive notizie e una buona.

Nei giorni scorsi siamo (la mia categoria) finiti sui giornali spesso. La discussione in Parlamento di emendamenti vari relativi al settore ha dato via libera all’espressione sui media di un’immagine della categoria in verità piuttosto negativa (“lobby”, “casta”, “nemici del mercato”, “nemici della salute”). Indubbiamente “cattivi”.

Di fronte ai “cattivi” i “buoni” rappresentati da investitori che nel nome del mercato con pagine acquistate sui giornali si sono posti come i difensori della salute dei pazienti. La polarizzazione di “buoni” e “cattivi” diventa molto marcata leggendo ad esempio i commenti online agli articoli dei quotidiani, dove rapidamente i termini diventano offensivi.

“Dentisti ladri” è capitato di leggere, (nonostante ogni critica sulla malasanità è difficile leggere ad esempio “medici ladri”).

Ieri coincidenza vuole prima due notizie di cronaca (nera) sul mondo dell’odontoiatria con altri potenziali “cattivi”, strano ma vero non dentisti. In serata poi ancora dentisti alla ribalta su Le Iene.

Copia di dentisti ladri1

La prima notizia: arresti in Lombardia per corruzione nella realizzazione di strutture odontoiatriche private convenzionate con la Regione (400 milioni di euro di affari). La seconda: arresto in Spagna del fondatore e proprietario della catena multinazionale Vitaldent (500 milioni di euro di fatturato) con un buon numero di suoi collaboratori, per frodi di natura fiscale e finanziaria e ipotesi di riciclaggio di denaro.

Copia di dentisti ladri 2

In serata per chiudere il servizio su Italia 1, praticamente un “publiredazionale” su un centro odontoiatrico croato con affermazioni surreali sulla biologia, tra l’altro del tutto prive di contraddittorio. Nessun accenno ad esempio al tema della sostanziale impossibilità di tutela medico legale per i pazienti per terapie condotte in quelle situazioni, ne al ruolo di prevenzione/terapia di mantenimento, che ovviamente per terapie che si vogliono complete in 2-3 appuntamenti non devono essere nominate, pena insinuare nel potenziale paziente il dubbio che una terapia non sia “per sempre” come un diamante comprato scontato, ma richieda controlli e integrazione biologica.

Al di là degli sviluppi  (accertamenti di colpe etc.) le due notizie e lo “spot pubblicitario” sono utili per un ragionamento semplice: la relazione economica dentista paziente è sempre potenziale fonte di problemi.

I costi elevati del nostro lavoro (soprattutto quando si privilegia la qualità) sono spesso di difficile comprensione per il paziente (e questo è certamente anche un problema di scarsa capacità di comunicazione del valore della cura da parte della categoria).  Il servizio delle Iene, pur nella sua evidentemente finta ingenua univocità lo conferma. Ma ogni volta che un anello in più si aggiunge alla già delicata catena economica dentista-paziente il rischio concreto è in definitiva si aggiungano ulteriori elementi di possibile problema economico. Inspiegabili e miracolosi tagli di costi spesso sembrano nascondere altro. Omissioni sulla biologia e sulla prognosi nei casi più semplici come Le Iene. Quando i valori in gioco sono elevati, come nel caso di appalti pubblici per molti milioni di euro o di aziende di dimensione internazionale il rischio concreto è quello di imbattersi vera e propria delinquenza, corruzione, riciclaggio di denaro.

Non la battuta squalificante, offensiva, fastidiosa ma pur sempre evidentemente battuta “dentista ladro”, ma delinquenza reale e, come per ogni “economia di scala” che si rispetti, su scala importante. Forse  i “cattivi” non siamo noi.

Ma c’è stato spazio anche per una buona notizia e delle speranze: proprio ieri in quanto socio AIOP (Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica)  ho ricevuto il materiale divulgativo relativo al servizio che AIOP offre in collaborazione con Altroconsumo, una fra le principali associazioni di consumatori italiane.

Altroconsumo ha riconosciuto in AIOP la stessa chiarezza di intenti e desiderio di trasparenza che da anni ne fa un riferimento importante del settore. Il servizio “Chiedi al dentista” si propone innanzitutto di dare informazione corretta a pazienti sempre più spesso disorientati in un panorama di offerte come abbiamo purtroppo constatato dai contorni spesso poco chiari.

Se la catena migliore è la più corta, ovvero il paziente e il suo dentista, probabilmente l’alleanza migliore è la più diretta: associazioni scientifiche odontoiatriche che fanno della buona scienza la loro bussola e associazioni di cittadini che fanno del buon diritto la loro bussola. Chiarezza per chiarezza, liberi gli uni, liberi gli altri, qualità per qualità.

Dentisti e pazienti, nessun altro, questa la buona notizia. Noi continuiamo così.

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