L’Odontoiatria di qualità al tempo della Grande Crisi

fiducia-nel-sorrisoIn un periodo di generale riduzione delle risorse economiche, sempre più spesso il tema del costo delle cure dentali si pone in modo prioritario rispetto ad altri parametri di valutazione come, ad esempio, la qualità delle stesse.
In generale siamo portati a chiederci indistintamente per merci, prodotti, servizi, nel nostro caso terapie mediche: “Può costare poco se vale?”.

Il giusto valore economico

È una riflessione comune, che poggia su elementi che il buon senso ci porta a ritenere importanti: più o meno tutti riconosciamo che tempo, dedizione e qualità di materia prima devono corrispondere ad un certo valore economico, con una qualche proporzionalità. Allo stesso tempo il “più costa, più vale” è anche un modo di ragionare che il marketing sfrutta con abilità e lo stesso buon senso ci porta a comprendere che non tutto quello che costa molto vale molto.
Altro approccio può essere il tema dell’efficienza della gestione dei costi: un supermercato può certamente vendere un prodotto a meno di un piccolo negozio (struttura più efficiente, minori costi a parità di qualità di servizi). In una certa misura senz’altro il ragionamento calza anche alla struttura sanitaria, fatte salve le specificità della fornitura di un servizio anziché di una merce e di un servizio che contiene anche aspetti difficilmente quantificabili, come il rapporto fiduciario medico-paziente e quello che determina, in modo particolare nelle situazioni più complesse. In una terapia medica la fiducia riposta nel curante gioca un ruolo assolutamente rilevante, ma difficilmente può essere quantificata economicamente, ancor meno smaltita in un ottica di economia di scala (gran volume di terapie, gran volume di fiducia…).

Distinguere le priorità di trattamento

Senza entrare in complesse analisi sociologiche, gestionali e altro, quello che qui mi interessa è dare risposta ad alcune domande frequenti e tutt’altro che banali. Spesso visito pazienti che si presentano con preventivi già fatti altrove, a “prezzi stracciati”, con eccezionali sconti e promozioni da discount. La domanda è: “Dottore è necessario?” ,“Se non lo faccio cosa succede?”, “Quali sono le alternative?”. E’ stupefacente osservare con che frequenza molte di queste terapie siano del tutto superflue, non necessarie (quando persino controproducenti). Di più: è assolutamente interessante osservare come molte delle offerte recenti di servizi odontoiatrici “low cost”, che si auto definiscono come risposta alla necessità di terapie a costi contenuti per larghe fette della popolazione, promuovano in realtà in modo massiccio prestazioni che appartengono totalmente alla sfera della cosmetica. Apparecchi invisibili, sbiancamenti, faccette in ceramica sono i termini di paragone di pubblicità visibili ovunque. Sia chiaro: non ho nulla da eccepire sulla possibilità di risultati meravigliosi con queste terapie, nulla da eccepire sull’importanza di una correzione di inestetismi a livello del sorriso, spesso fonte di molti problemi. Specifico con decisione: non ho nessuna intenzione di dire che l’estetica non conta nel campo delle terapie dentali, assolutamente no. Quello che tuttavia deve essere detto chiaramente è che in un ambito di priorità di trattamento, nel momento in cui si renda necessario conciliare necessità di budget con prestazioni sanitarie odontoiatriche alcuni criteri sono molto semplici: il costo dell’eliminazione di un dolore di tipo dentale è normalmente limitato, il costo di un’adeguata prevenzione (cosiddetta detartrasi o igiene orale periodica, eseguita da un Igienista Dentale laureato, in un tempo variabile tra i 45 minuti e l’ora) si ripaga sempre nel tempo in termini di evitare costi ulteriori, molte terapie protesiche sono procastinabili nel tempo.
In una scala di priorità, eliminato il sintomo principe “dolore” (normalmente qualcosa che può essere fatto con costi e tempi contenuti), possiamo dire che la prevenzione (igiene orale, controlli) sta sempre al primo posto. Ogni situazione ovviamente deve essere valutata nello specifico, ma certamente qualità può e deve essere data anche a fronte di un budget con delle limitazioni.

Commenti

  1. Complimenti per l’articolo , ha affrontato il discorso delle cure low cost da un’angolazione che dalla maggior parte degli odontoiatri non viene visto neanche …..buon senso e correttezza professionale nello stilare i piani di trattamento e reale valutazione delle reali esigenze del paziente ( per queste strutture un cliente alla fine da mungere dietro lo specchio del basso costo).

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